Ecco un elenco di possibili strategie per far fronte ai pensieri Rimuginativi e trovare metodi più efficaci per risolvere i problemi.
Come abbiamo spiegato nel precedente articolo il Rimuginio è dannoso sotto diversi punti di vista.
Esistono tuttavia delle accortezze che possiamo mettere in atto per ridurre la componente rimuginativa e promuovere uno stile di pensiero più salutare e funzionale a risolvere i problemi della vita quotidinana.
Strategie per smettere di Rimuginare
Le principali strategie per ridurre i meccanismi rimuginativi sono le seguenti:
– riconoscere quando stiamo Rimuginando
Conoscere e saper identificare i pensieri rimuginativi è fondamentale.
Può sembrare una banalità ma il semplice fatto di individuare il momento in cui si innesca la catena di Pensieri Rimuginativi ci permette di fermarci e dire:
“Ecco, sto iniziando a Rimuginare. Conosco il meccanismo del Rimuginio e so che non mi porterà a niente di buono!”.
Tale pensiero ci serve per stoppare momentaneamente il fluire del Rimuginio e prendere le distanze da questo meccanismo.
– ricordare che i pensieri sono solo pensieri
I nostri pensieri sono prodotti della nostra mente e, in quanto tali, non possono in alcun modo “controllarci” se noi non glielo permettiamo.
Rimarreste forse impassibili a farvi infastitire da un moscone che vi ronza intorno? Ovviamente no.
Analogamente, non c’è alcun motivo per il quale dobbiamo lasciarci infastidire dai nostri “mosconi mentali”.
– Impegnarsi attivamente per prendere distanza dai pensieri Rimuginativi
Appurato che i pensieri non hanno il potere di controllare la nostra mente, resta da capire come fare per non caderne vittima.
In questo caso, banalmente, occorre trovare delle distrazioni con cui impegnare il nostro cervello.
È importante sottolineare che cercare di convincere la nostra mente di non Rimuginare, senza offrirle un’alternativa con cui impegnarsi, non funziona.
Facciamo un piccolo gioco per capire meglio il perché.
L’unica istruzione di questo gioco è la seguente:
“Non pensare ad un pinguino”.
A cosa avete pensato?
Scommetto che nella vostra mente è comparsa proprio l’immagine di un pinguino!
Con il Rimuginio funziona esattamente allo stesso modo. Cercare di convincerci a non pensare ad una data cosa, non fa altro che continuare a tenerla viva nella nostra mente.
Ciò che dobbiamo fare per smettere di Rimuginare è tenere la nostra mente occupata con altro. Il nostro cervello non è capace di pensare a più cose contemporaneamente. Se lo terremo impegnato in un’altra attività, possibilmente gratificante e piacevole, gli impediremo di Rimuginare.
– Modificare la catena di pensieri
Come abbiamo detto nell’ articolo “Ansia e Rimuginio“, il Rimuginio non è una strategia funzionale alla soluzione di un problema. Esso di fatto, ci prefigura una serie di scenari senza però suggerirci alcuna strategia utile al superamento del problema.
A volte però, modificando di pochissimo una frase, possiamo dare il via ad un nuovo modo di vedere le cose. Nel caso del Rimuginio dovremmo cercare di concentrarci non tanto sulle conseguenze di un evento ma sul come fare per evitare che esso si verifichi.
Torniamo all’esempio proposto nell’ articolo sull’ Ansia ed il Rimuginio:
La nostra Maria teme che il fidanzato Giovanni la lasci. Il pensiero che da vita al rimuginio di Maria è: “Cosa succederebbe se Giovanni mi lasciasse?”. Da questa domanda parte una serie di riflessioni e pensieri che portano Maria a prefigurarsi uno scenario catastrofico in cui si ritrova sola e disperata.
Modificando di poco il pensiero iniziale di Maria però potremmo dar vita a tutto un altro tipo di scenario:
Se Maria, a seguito del suo timore di venir abbandonata da Giovanni, invece di concentrarsi sulle conseguenze dell’abbandono, si domandasse “Cosa potrei fare per superare questo evento?” darebbe il via ad una tipologia di pensiero molto più costruttivo. Questa tipo di domanda infatti impegna la nostra mente nella formulazione di possibili soluzioni al problema. Chiedendosi “cosa potrei fare a riguardo?” Maria probabilmente si concentrerebbe su tutte quelle risorse che potrebbero aiutarla nel gestire la sua solitudine. Potrebbe ad esempio pensare di chiamare un’amica con cui sfogarsi, di iscriversi ad un corso di ballo per conoscere persone nuove e così via… alla fine di questa analisi probabilmente Maria si renderebbe conto che, sebbene dolorosa, l’ipotesi di venir lasciata non è inaffrontabile.
Questo risultato è molto diverso da quello catastrofico ottenuto rimuginando!
– Far ricorso a strategie di Problem Solving
Per gestire efficacemente i problemi è inoltre utile seguire una procedura di “Soluzione dei Problemi”. Tale procedura, chiamata Problem Solving consiste nell’analisi del problema secondo una prospettiva logica ed orientata all’ individuazione della strategia più vantaggiosa per risolvere il problema.
Per maggiori informazioni sul Problem Solving potete leggere questo articolo: I 5 passi del Problem Solving.
Dott.ssa Marta Joanna Drabik
Psicologa Clinica