Gli Attacchi di Panico sono tra gli eventi psicopatologici più diffusi tra la popolazione. Alcuni studi parlano di un’incidenza del 32% tra gli studenti universitari italiani. Ovviamente non tutti gli “attacchi singoli” evolvono in un Disturbo da Attacchi di Panico vero e proprio (per la cui diagnosi gli attacchi devono essere ripetuti nel tempo).
Questo disturbo, spesso sottovalutato, può in realtà comportare significative alterazioni della qualità di vita di chi lo sperimenta.
In questo articolo parliamo di che cos’è un Attacco di Panico, in cosa consiste il Disturbo da Attacchi di Panico e di cosa prova una persona che ne soffre.
Cos’è un Attacco di Panico?
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico (DSM 5) l’attacco di panico si presenta come un periodo di intensa paura o disagio durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:
palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia
sudorazione
tremori fini o a grandi scosse
dispnea o sensazione di soffocamento
sensazione di asfissia (mancanza d’aria)
dolore o fastidio al petto
nausea o disturbi addominali
sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi)
paura di perdere il controllo o di impazzire
paura di morire
parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
brividi o vampate di calore.
La sintomatologia può essere dunque eterogenea ma solitamente l’attacco provoca un’intensa sensazione di terrore in chi lo vive, molte persone riferiscono la sensazione di “stare per impazzire”, di essere “in punto di morte” o di avere un attacco di cuore. È da evidenziare infatti come molti dei sintomi sopra elencati siano comuni a quelli dei disturbi cardiaci.
Il primo attacco solitamente giunge inaspettato e la persona, spaventata ed ignara di cosa le stia succedendo, si precipita al pronto soccorso. Qui solitamente vengono svolti gli esami di routine ed una volta escluso il coinvolgimento cardiaco, la persona viene dimessa.
Il circolo del panico: la paura della paura
Spesso l’Attacco di Panico rimane un evento isolato destinato a non ripetersi. Può capitare però che nel tempo gli attacchi si manifestino ancora. In queste circostanze, comprensibilmente, la persona che li sperimenta inizierà a manifestare un’intensa paura che un nuovo attacco possa manifestarsi all’improvviso.
Ed è a questo punto che la situazione si complica.
La persona, spaventata dal rischio che sopraggiunga un nuovo attacco, inizierà a mettere in atto tutta una serie di comportamenti volti a proteggersi da tale evento fortemente temuto. Inizierà ad evitare determinati luoghi o situazioni associati agli attacchi, chiederà costantemente supporto ai familiari per garantirsi la loro presenza in caso di un nuovo attacco, magari farà ricorso ad un uso eccessivo di farmaci ansiolitici. Tutte queste “precauzioni”, seppur messe in atto in buona fede, non faranno altro che aumentare l’ansia e mantenere vivo il ricordo di quell’esperienza.
Così, nel giro di qualche tempo la persona si ritroverà nel bel mezzo di un circolo vizioso: inizierà a vivere nella costante “paura di aver paura” e tale condizione inevitabilmente influenzerà negativamente la qualità della sua vita, delle sue relazioni e spesso anche del lavoro.
La confusione legata al panico ed il ricorso alle rassicurazioni mediche
Un altro aspetto non trascurabile per chi soffre di attacchi di panico è legato proprio al fatto che spesso la sintomatologia viene confusa con quella dell’infarto miocardico. Come abbiamo detto in precedenza, il primo attacco giunge spesso inaspettato e comporta una serie di manifestazioni a forte componente somatica.
Due aspetti fondamentali per combattere il panico: conoscere e non sminuire
Il Disturbo di panico non è una fase della crescita né un indice di debolezza della persona. È una malattia che incatena la persona che ne soffre in un vortice di paura. Da questa malattia però si può e si deve poter uscire. Con un buon trattamento psicologico la paura della paura può essere superata, in particolare, l’approccio Cognitivo Comportamentale ha fornito le maggiori dimostrazioni di efficacia per il trattamento di questo disturbo (superiore alla farmacoterpia e maggiormente protettivo rispetto alle ricadute).
Se ritieni di soffrire di un Disturbo da Attacchi di Panico non lasciare che la paura vinca, chiedi aiuto per sconfiggerla.
Puoi farlo.
Dott.ssa Marta Joanna Drabik